Grotta dell’Uzzo è uno degli insediamenti preistorici più importanti della Sicilia. Una cavità naturale da scoprire durante una vacanza nel trapanese.
Grotta dell’Uzzo è una grotta preistorica della Riserva dello Zingaro, ubicata tra Scopello e San Vito lo Capo
E’ uno dei siti archeologici più importanti della regione, rinvenuti all’interno di un paradiso naturale, ove sono presenti numerose formazioni carsiche.
Possiamo affermare che la storia, tra la civiltà umana e la Riserva dello Zingaro, affonda le sue radici in epoche preistoriche. Un viaggio che parte da molto lontano, reso possibile tramite lo studio di rinvenimenti e graffiti, incisi sulle pareti rocciose.
Analisi antropologiche, hanno accertato all’interno della Grotta dell’Uzzo, la presenza di tracce e residui umani, risalenti a circa 10.000 anni fa. Un’era che potremmo indicare nel Mesolitico, ovvero un periodo intermedio dell’età della pietra, caratterizzato dall’uso di sedimenti, per la realizzazione di utensili per la caccia o per la raccolta dei vegetali.
Si ritiene che la grotta sia stata abitata da piccole comunità di ominidi e che i resti degli animali rinvenuti, siano appartenuti ad epoche precedenti.
Grazie ad una serie di approfondimenti sui resti e su oggetti di uso comune, è stato possibile ricostruire tempistiche ed usanze di vita. Molte delle testimonianze, sono rappresentate da sepolture ed arredi funebri.
Queste ricerche, hanno dato vita anche ad uno studio parallelo, relativo alla comparazione dell’evoluzione dell’essere umano, che facesse riferimento a questo esteso arco di tempo.
Le minute realtà, che hanno animato e vissuto questi spazi, erano in maggioranza dei cacciatori, provenienti da zone limitrofe.
In un primo momento, il luogo costituiva un punto di riparo, durante le ore più buie e difesa, dai possibili attacchi di animali. In periodi successivi, venne abitato più stabilmente, grazie alla scoperta di tecniche e modi di vivere. Gruppi rurali impararono a lavorare la terra ed a nutrirsi del pesce, in virtù della grande vicinanza con il mare.
Le prime notizie ufficiali sono datate nel 1920, grazie agli studi diretti da uno scienziato francese, Raymond Vaufrey. Durante gli anni 70′, diverse sono state le attività archeologiche, legate a scavi, che hanno rilevato ed accertato, l’incredibile valore storico e culturale del sito.
Oggi i resti umani recuperati, sono esposti a Palermo, presso il Museo archeologico regionale Antonio Salinas.
La Grotta dell’Uzzo sorge intorno ad un meraviglioso scenario naturale, dominato da spiagge bianchissime e scoscesi promontori. Si raggiunge attraverso un sentiero sterrato, da percorrere a piedi, senza dimenticare un rifornimento d’acqua e delle calzature da trekking.
Da un punto di vista logistico, è situata a pochi metri da Cala Torre dell’Uzzo, una caletta di pietra calcarea e ciottoli, dai riflessi cristallini. Dando uno sguardo alla mappa, la grotta è più vicina all’ingresso di San Vito lo Capo, non distante dal Borgo di Scopello.
Non è l’unica grotta d’annoverare. Nel trapanese è possibile incrociare la Grotta Mangiapane, famosa perché location del Presepe Vivente di Custonaci, inserita all’interno della Riserva di Monte Cofano.
Grotta dell’Uzzo e Riserva dello Zingaro – Come arrivare
La riserva presenta due ingressi principali, posti ai sui estremi, la grotta sorge in località Uzzo.
Versante sud: Autostrada A29 Palermo – Mazara del Vallo, uscita per Castellammare del Golfo, statale 187, proseguire per Scopello, infine seguire le indicazioni per la riserva.
Versante nord: Da Palermo, stessa strada del precedente, si prosegue per la 187 e si segue l’uscita per San Vito lo Capo; provenendo da Trapani, autostrada A29, uscita per Valderice e continuare per la 187.
Tutte le nostre proprietà sorgono a pochi passi dalla Riserva dello Zingaro.
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