La storia di Scopello ha avuto inizio in età ellenica. A partire da questa epoca si segnalano i primi insediamenti sul promontorio, poi divenuto l’attuale borgo siciliano. Oggi il paese non ha perso le sue sembianze rurali e nei secoli si è sviluppato intorno ad un baglio di origine araba.
A livello architettonico la costruzione si articola in un raccolto quadrilatero circondato da lastricati in pietra. Una fortezza cinta da massicce mura, in passato scudo ed elemento di difesa da incursioni barbariche.
Al suo interno si estende una corte comune. E’ uno spazio delimitato, dove nel corso degli ultimi decenni, si sono diffuse piccole attività legate al mondo della ristorazione e della manifattura locale. Durante i mesi invernali, il Baglio Isonzo accoglie una ristretta comunità di persone, circa una dozzina, fino a cambiar pelle con l’arrivo della bella stagione.
Il villaggio è preceduto da una bellissima spiaggia di ciottoli, la Baia Guidaloca, le cui punte sono delimitate dal “Pizzo della Gnacara” e dalla “Puntazza”. A ridosso della cala si eleva una Torre cilindrica risalente al XVI secolo, un tempo eretta a protezione del tratto di costa; recentemente è stata restaurata e designata a residenza privata. Non è l’unica. Nelle vicinanze della borgata si scorgono:
- “Torre Bennistra”, un’antica torre d’avvistamento, rinvenuta luogo d’osservazione
- “Torre Doria”, di epoca saracena, ideata dall’architetto Camilliani e la “Torre dell’Impisu”, le quali lambiscono la Tonnara
- “Torre dell’Uzzo” ricostruita e fortificata
Completano il meraviglioso contesto naturalistico:
- La Riserva dello Zingaro con le sue splendide spiagge da colori turchesi
- La Tonnara di Scopello, famosa per la mattanza del tonno, un’attività ormai in disuso da circa 40 anni.
L’antico stabilimento oggi è uno dei luoghi più celebri dell’isola. Nelle acque antistanti ha sede un museo sommerso. Inoltre negli ultimi decenni è divenuta set di produzioni cinematografiche o location di matrimoni.
Il territorio di Scopello, per via della sua ristretta superficie, è annoverato come una frazione e fa capo al comune di Castellammare del Golfo, provincia di Trapani.
Storia di Scopello: cosa sapere
La lunga storia di Scopello parte da molto lontano. L’origine del nome è legato ai Faraglioni (scogli). Sono maestose rocce affioranti, simbolicamente elette a difesa dell’area circostante. Da qui l’analogia. Scoglio dal latino è Scopulus, dal greco è Skopelos. Il nome Scopello comparse ufficialmente la prima volta nel 1097 in un documento scritto in lingua greca.
La pesca del tonno era già in voga prima dell’insediamento dei Romani e gli stessi confini vennero definiti dai greci, città di Cetaria, per via dell’abbondanza dei suoi fondali. Della scomparsa di questa civiltà non si hanno notizie precise, se non teorie. Una delle quali vide la distruzione da parte degli Arabi, successivamente allo sbarco a Mazara del Vallo datato nel 827. Il popolo arabo diede vita ad un’opera di rifacimento, trasmettendo nei secoli, segreti e tecniche di pesca.
Superata l’era ellenica, si sono susseguite l’epoche romane ed islamiche fino a giungere al periodo normanno con Federico II di Svevia. Sotto la sua guida, il territorio di Scopello venne concesso ad Oddone de Camerana insieme ad una delegazione di cavalieri lombardi, giunti nella regione. Nel 1237 la fazione guidata dal militare piemontese fu trasferita a Corleone e l’imperatore Federico II cedette Scopello in feudo alla città di Monte San Giuliano, divenuta successivamente Erice.
Ferdinando II di Borbone elesse l’area di Scopello a riserva reale di caccia, visitando il territorio in due occasioni, nel 1830 e nel 1859. In virtù della sua presenza, con la spedizione dei Mille, gli scopellesi si schierarono a favore della faida borbonica, fino ad ingaggiare nel dicembre del 1862 una battaglia con le forze piemontesi, scontro terminato nel gennaio successivo.
In seguito la riserva di caccia venne conferita a una società statale, la quale dismise i beni dell’impero borbonico a favore della mafia castellamarese. Le forze locali riuscirono ad impossessarsi di numerosi possedimenti, acquistati a condizioni molto favorevoli. In un secondo tempo, i terreni in oggetto furono rivenduti secondo vantaggiose quotazioni di mercato.
Negli anni a venire il territorio rimase isolato e divenne rifugio di briganti o d’incursioni barbariche. I cenni fin qui rinvenuti, non sono in grado di decifrare con certezza i misteri e la storia di Scopello. Sono il resoconto di manufatti e leggende tramandate nel tempo.
Da un punto di vista strutturale il borgo di Scopello risale al XVII secolo e si distingue in due aree edificate in differenti momenti storici:
- Il baglio appartenente all’epoca normanna, ma risalente al XVIII secolo
- La piazza con la chiesa di Santa Maria delle Grazie (parrocchia dal 1961), l’abbeveratoio ed i pochi edifici presenti
Come arrivare
Da Palermo il percorso è molto semplice:
Autostrada A29 Palermo – Mazara del Vallo, svincolo per Castellammare del Golfo, proseguire per la statale 187 in direzione Trapani; dopo poche centinaia di metri, sulla destra si incontra il bivio per Scopello, a distanza di 6 km si giunge nella Piazza Nettuno.
Da Trapani il tragitto è il medesimo, chiaramente in direzione TP – PA.
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